"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Scena ottava

07.03.2009 00:00

Musica in sottofondo degli Ashram: “Il mostro”. Entra lei, vestita come una musa e recita un brano di Mario De Tommasi. La luce della scena è eterea.

 

Lei: Stanotte il cielo parla d'amore alla terra

e io lo sento,

parla con voce sottile

parole di foglie e stelle lontane.

Parla parole di sempre

che la città avvolta nel suo sudario vuoto

non sente.

Parla alle cime degli alberi

le cui foglie fuggono col vento nuovo.

Stelle spente e foglie impaurite,

per un tratto compagne di viaggio,

se avete smarrito la luce per strada

tornate a cercarla.

Tornate a cercarla,

che la vostra meta è l’acqua marcia delle paludi

e i grossi alberi che muovono la testa e le braccia

non vi accoglieranno più

né vi accoglieranno

universi passati

a cui regalaste

brividi di luce.

 

Lei non esce.

La luce sfuma.

La musica sfuma fino ad 1’ 47”.

 

Velario.

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