
"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)
Quella sconosciuta alta sartoria
23.09.2009 11:59Sembrano lontani anni luce i giorni in cui Roberto Saviano con il suo best seller Gomorra portava alla luce le migliaia di voci sotterranee attraverso la storia del sarto Pasquale. Furono le sue ignote mani a realizzare nel 2006 il vestito indossato da Angelina Jolie per la Notte degli Oscar. Lo scoprì solo per caso, guardando quella notte la tv.
Pasquale non è solo. Nella provincia a nord di Napoli, abbiamo incontrato molte storie simili. Sono in tanti a non parlare nel timore di perdere il loro lavoro. La signora A. S., però, si è fermata a fare due chiacchiere con noi. Si adopera da oltre 40 anni nel settore della haute couture. In qualsiasi altro posto del mondo, probabilmente, senza essere vittima dei “subappalti”, oggi vivrebbe una vita più che dignitosa. In queste zone, invece, non avrà neanche diritto alla pensione. «Ho sempre lavorato in nero», ci dice. «Qui non si pensa neppure a un regolare contratto di lavoro. Gli stessi lavori commissionati sono in nero». Mentre ci parla non possiamo fare a meno di pensare alla veridicità della definizione “lavoro sommerso”. «Produciamo pezzi di qualità, che compaiono solo apparentemente con un marchio diverso, ma sono identici ai capi “firmati” che troviamo in commercio a prezzi altissimi».
Se fossimo in una visione fatalista, potremmo solo dire che l’ultima parola è rassegnazione. Se avessimo, invece, conservato almeno in parte la storia dei nostri avi forse avremmo ancora la forza di parlare di rivoluzione.
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