"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Bio c'è (ed è un contadino)

26.10.2008 11:04

Ilaria, Luca, Emanuela e Paolo hanno imparato che mangiare, bere e degustare in compagnia è la seconda cosa più bella della vita. Chissà quale sarà la prima… Per Matt, invece, la vita è troppo breve per bere un cattivo vino. Ma non ci sono solo affamati e bevitori. Antonella, ad esempio, è più romantica e dice che al Salone del Gusto ha finalmente scoperto di voler passare tutta la vita accanto al suo uomo. Ovviamente in cucina. La parte di mondo che viaggia alle radici del cibo è composta di tanti volti e tanti spiriti, ma tutti sono concordi che «solo gli imbecilli non sono ghiotti» perché «si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti».

 

Sono solo alcuni dei numerosi biglietti affissi alla bacheca del “cosa ho imparato” dove, tra sorrisi e toni polemici, si trovano messaggi scambiati da chi si incontra solo ogni due anni al Lingotto, racconti di colpi di fulmine ed eterne promesse d’amore. Sembra, insomma, di avere portato a Torino il muro veronese di Giulietta. Almeno per cinque giorni.

 

È un percorso fatto di sensazioni e testimonianze, di regole di buon vicinato tra gli espositori e storie di nuove koiné alimentari, come quella tra vino campano e frutta slovena, possibile (forse) solo al Salone. Pensate di fermarvi alle radici? Sbagliato. Basta conoscere la comunità modenese del letame, una delle 1652 di Terra Madre che ha sentito la necessità di unirsi perché «nessuno pensa a chi alimenta la terra». Lo dichiara con linguaggio colorito Stefano Fagnacci mettendo in bella mostra il «suo letame», vincitore nel 2006 del premio “migliore letame dell’anno”. Eletto, ovviamente, tramite degustazione.

 

Una filosofia olistica a tutto tondo, insomma, quella del popolo di Salone e Terra Madre. Tra santi e bevitori, gourmet e affamati, testimoni e filosofi, c’è chi all’Oval è pronto a scrivere sul message board che «Bio è Dio» o a condividere con noi che «il mondo è infinito, ma c’è una Terra ed una Madre».

—————

Indietro